E’ intollerabile morire per lavoro.
Di lavoro si vive.
Non è più sufficiente indignarsi quando accadono incidenti sui luoghi di lavoro che privano della vita i lavoratori.
Oggi si muore per le stesse cause e le stesse ragioni di 50 anni fa.
BASTA!
Servono risposte chiare e urgenti da parte delle Istituzioni e del Governo con l’elaborazione di un Piano Nazionale per la Salute e la Sicurezza nei luoghi di lavoro, che deve essere la priorità del Paese.
Oggi insieme a tutte le categorie della Uil e alle categorie del Pubblico Impiego di Cgil e Cisl ci siamo mobilitati in tutta Italia con presidi ed assemblee nei capoluoghi di Regione ed in altri territori per raggiungere il nostro obiettivo comune:#zeromortisullavoro.
Orgogliosi di appartenere alla , che in particolare negli ultimi mesi, si è fatta promotrice di questa battaglia di civiltà riempendo le parole di proposte e contenuti e mobilitando volti noti come ambassador per fermare questa strage, spesso silenziosa.
Sono 1200 le lavoratrici e i lavoratori che ogni anno perdono la vita sui luoghi di lavoro.
E con la pandemia sono stati migliaia i lavoratori pubblici che hanno garantito i servizi essenziali con dignità e professionalità che hanno perso la vita e che sono rimasti gravemente danneggiati sotto il profilo fisico e psicologico.
Un numero enorme che non può e non deve lasciarci indifferenti:ogni singolo individuo che si unisce alla nostra battaglia rappresenta un piccolo passo in avanti per raggiungere un obiettivo ambizioso, ma possibile.
Non diminuire.
Non ridurre.
Ma azzerare le morti sul lavoro
#zeromortisullavoro
#uilfpl
#uil
Fermiamo la strage sui luoghi di lavoro
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